Commento al Vangelo

Commento al Vangelo del 15 agosto 2023. SOLENNITA’ della ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA.

Commento al Vangelo del 15 agosto 2023, di don Andrea Vena – Fonte: cercoiltuovolto.it

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In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Lc 1,39-56

Nel cuore dell’estate la Liturgia c’invita a volgere lo sguardo verso l’alto, a ricordarci che se siete «risorti con Cristo,  cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della  terra» (Col 3,1-2). E con Gesù, quale primizia, segno di consolazione e di sicura speranza, troviamo la Vergine Maria,  Assunta in cielo, in corpo ed anima. Non solo anima, ma anche il corpo: tutto di noi stessi sarà assunto/portato in cielo  e trasfigurato.

Il nostro corpo è fatto «a immagine di Dio» (Gn 1-2) ed è «tempio dello Spirito santo» (1Cor 6,19): qui sta  la grandezza, la preziosità, la bellezza della nostra vita, corpo e spirito. Maria, creatura come noi, già partecipa alla  gloria del cielo e da lassù intercede per noi affinché procediamo sicuri lungo il cammino tracciato dal suo Figlio e nostro  Signore Gesù. Vediamo di seguirne le sue orme per capire come giungere anche noi dove sono loro.  

«Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37)

Innanzitutto, ci ricorda il vangelo, Maria ha creduto alle parole dell’Angelo: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37). E  di esperienze umanamente impossibili, Maria ne ha passate: diventare Madre senza aver conosciuto uomo (Lc  1,34); sua cugina Elisabetta, anziana e sterile, che concepisce ed è già al sesto mese (Lc 1,36).

A dimostrazione che  Dio continua ad operare nella storia, a compiere meraviglie, a far sbocciare la vita dove sembra che non ci sia vita.  In un tempo come il nostro in cui l’uomo crede di salvarsi da solo con le sue forze – e l’intelligenza artificiale! -, la  solennità della Vergine Maria c’invita a rimettere i piedi per terra, a non crederci invincibili perché basta un virus,  una grandinata, un terremoto, un crac finanziario, una malattia… per farci prendere dalla paura e ritrovarci  immobilizzati, fino a perdere fiducia e speranza.

La Vergine Maria, in questa solennità, c’invita ad alzare lo sguardo,  a guardare alla Meta, a fidarci di Dio, perché solo Dio rende possibile l’impossibile.

Credere è proprio riconoscere  che Dio opera in modo invisibile ma reale dentro la nostra vita e arriva lì dove noi mai ci aspetteremo di arrivare.  Fede significa credere che Gesù ha vinto sul drago che è la morte, e su tutti quei «draghi» che sono sempre pronti a  divorare la nostra speranza (cfr 1^ lettura). Maria ha creduto, si è fidata, si è lasciata guidare perché nulla potesse  rubarle la Gioia di cui era stata destinataria.  

«Custodiva tutte  queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19)

b) Maria ci dona anche un secondo insegnamento: accettare i tempi di Dio, saper attendere e pazientare. Noi viviamo  in un tempo in cui vogliamo tutto e subito, in cui basta un click per ottenere ogni cosa. Possiamo quasi dire che  ormai non viviamo più il tempo, lo divoriamo. Maria è chiamata a rispettare i tempi, a saper attendere, pazientare,  riflettere.

Anche quando non capisce, Lei sa custodire: lo fece di fronte alle parole dei pastori – «Custodiva tutte  queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19) – e di fronte al figlio Gesù ritrovato nel Tempio – «Sua madre  custodiva tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2,51). Maria insegna la virtù della pazienza, dell’attesa, aiutandoci a  recuperare l’arte del contadino: «Egli aspetta con pazienza che la terra produca i suoi frutti…» (Gc 5,7).

In un tempo  in cui si è sempre on-line, in diretta… dove si dice e decide senza ponderare, la Vergine Maria c’invita a ricordare, a  lasciar decantare le cose che si vivono, affinché il tempo faccia crescere e maturare una riflessione più pacata e  matura, non influenzata dalla forza emotiva del momento.  

«Grandi cose ha fatto l’Onnipotente…» (Lc 1,49)

L’esperienza di Maria si fa canto, si trasforma in Magnificat, perché «Grandi cose ha fatto l’Onnipotente…» (Lc 1,49). 

Maria incontra Elisabetta

La solennità odierna ci riporta coi piedi per terra per poter rilanciare il cuore verso il cielo, la nostra Meta. Così, una festa  che appare tutta «spirituale» si rivela quel codice necessario per comprendere il vero senso della vita. E ricordarci che lo  stordimento dell’estate rischia di farci dimenticare a cosa siamo chiamati, dove siamo  incamminati, Chi ci attende alla Meta.

Non resta che affidarci alla Vergine Maria, Assunta in cielo, affinché ci educhi alla  sapienza della vita per poter riconoscere le grandi cose che Dio compie anche in noi e attorno a noi. E cantare con lei il  nostro Magnificat per le cose impossibili che Dio ha reso possibili. 

don Andrea Vena

Commento al Vangelo del 15 agosto 2023 – Fonte: cercoiltuovolto.it

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